sabato 5 aprile 2008

Piazza Mazzini

Gran Caffè Mazzini
Consumazioni effettuate per produrre valutazione oggettiva: oltre 50

Cappuccino:
  • Temperatura: quasi sempre adeguata, ossia, in grado di scaldare appena la mano, quando la stessa regge la tazza.
  • Schiuma: pregevole: non troppo "ariosa", né scarsamente compatta. Morbida, vellutata, profumata. non va oltre i 4/5 della bevanda (rapporto ottimale).
  • Latte: freschissimo e intero
  • Cacao: ottimo. ricordatevi di chiederlo.
  • Rapporto Bianco/Nero: perfetto! ottima miscelazione di latte e caffè
  • Caffè: forte ma mai bruciato. aroma persistente alla fine della consumazione. rimane molto più del latte.
  • Tazza: classica, bassa, larga e spessa al tatto. Mantiene bene il calore.
  • Cameriere da preferire: fatevelo fare da un tizio napoletano, capelli corti, trentino e dall'occhio chiaro.
  • Value for money: 90 centesimi circa
  • Pasticceria: eccellente. si suggerisce di accompagnare sempre il cappuccino con le ciambelle al forno, prodotte dalla pasticceria interna. ottimi anche i danesi.
  • Varianti: ugualmente eccellente il latte macchiato. da preferire qualora si desiderasse sentire di più la consistenza ed il sapore del latte.
  • Note negative: assenti

Al bancone.. (ovvero, introduzione all'opera)

Molto semplicemente, scopo di questo blog è fornire una guida chiara, obiettiva, critica e utile (utilissima) per tutti gli amanti / dipendenti del mitico cappuccino.
Sono uscite, negli ultimi tempi, delle pubblicazioni in merito (guide per lo più)... assolutamente inadeguate e scritte da sedicenti esperti in materia...
Il cappuccino è una cosa seria, troppo seria per lasciarlo nelle mani di qualche mercenario redattoruncolo.
Nel blog troverete recensiti i bar ed i locali di Roma solo ed esclusivamente giudicati su questo assoluto e pregevole parametro: l'arte del cappuccino.
Quindi, seppure il bar recensito fosse sudicio, sudato, rognoso e pieno di cataratte di scimmia sparse sul pavimento... ma, al momento giusto, preparasse un cappuccino DOC, prenderebbe un voto adeguato e oggettivo.
Ce ne sarebbero di cose, da scrivere, in merito al cappuccino... ma desidero cominciare dalla meno rilevante. e forse anche dalla più autoreferenziale delle note: l'origine del termine Kappacino...
l'etimologia di questo termine trova ancoraggio nella difettosa pronuncia di un cameriere cinese - immigrato clandestino e impiegato in un bellissimo hotel parigino.
Il tizio in questione rappresenta la deviante moda di preparare cappuccini pur non essendone assolutamente in grado. Purtroppo è possibile imbattersi in un orripilante Kappacino anche qui, a pochi passi da casa, in una città come Roma. Lo chiameranno cappuccino, forse... ma il risultato finale sarà sempre un tiepido e senza schiuma kappacino cinese...